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PADIGLIONE ITALIA, PICCOLA GRANDE CITTA' IN CUI L'UOMO TORNA PROTAGONISTA

Il Padiglione Italia di giorno e di notte





L'idea del progetto del Padiglione Italiano è nata da un bisogno concreto, quello di coniugare la capacità italiana del saper vivere e gestire gli spazi tradizionali di aggregazione sociale, le piazze, i vicoli, i borghi, con l'innovazione di una ricerca scientifica sempre più interessata ad impiegare materiali eco-compatibili, rispettosi dell'ambiente, proiettati verso il futuro


Better City, Better Life», questo il tema dell'Expo universale di Shanghai appena conclusa, che ha permesso di valorizzare particolarmente le peculiarità tecniche, storiche e artistiche dell'Italia. Il nostro Paese ha raccolto la sfida con un padiglione di grande fascino e gradimento del pubblico.
Con il titolo «La città dell'uomo» si è sottolineato il concetto di vivibilità e il protagonismo dell'uomo all'interno di un centro urbano. L'idea del progetto del Padiglione italiano è nata da un bisogno concreto: quello di riuscire a coniugare la capacità italiana del saper vivere e gestire nel modo migliore gli spazi tradizionali di aggregazione sociale, le piazze, i vicoli, i piccoli borghi, con l'innovazione di una ricerca scientifica sempre più interessata ad impiegare materiali eco-compatibili, rispettosi dell'ambiente, proiettati verso il futuro. Il Padiglione italiano ha interpretato il tema proposto che Shanghai le imponeva realizzando una vera e propria città in miniatura, creando una continuità tra la capitale economica della Cina con la città economica italiana che ospiterà l'Esposizione universale nel 2015, Milano, caratterizzando la natura composita del nostro Paese, parlando degli italiani, della loro creatività e della cultura millenaria che li ha attraversati.
Progettato dall'architetto Giampaolo Imbrighi e dai suoi associati, il Padiglione ha illustrato i valori culturali italiani tenendo a mente quelli del Paese ospite con un omaggio alla città di Shanghai e al famoso gioco che prende il suo nome. Il progetto proponeva un edificio che univa tre aspetti fondamentali: innanzitutto un marcato riferimento al regionalismo e alla poliedricità di usi e costumi della popolazione italiana e di quella cinese, entrambe afferenti ad una unica realtà nazionale di grande tradizione.
Quindi la tradizione urbana: la corte e i vicoli, le tipiche costruzioni di molte città cinesi (Shikumen) come nella tradizione dei borghi italiani. Infine l'elemento «acqua» quale riferimento essenziale alla fonte di sostentamento, vita e sviluppo delle popolazioni e dell'industria.
Disposto su una superficie di 11.300 metri quadrati su tre piani per un'altezza di 18 metri, il Padiglione è lambito in tre lati da una lama d'acqua che ne esalta gli effetti luminosi naturali, anche grazie all'impiego di cemento trasparente, materiale poliedrico di recente creazione. La superficie è formata da cristalli autopulenti, mentre gli elementi fotovoltaici integrati nei vetri delle coperture esterne garantiscono un effetto schermante dalle radiazioni e il progetto illuminotecnico dell'edificio scandisce gli spazi, dando rilievo al risparmio energetico. I moduli costruttivi che compongono l'edificio costituiscono un insieme geometricamente coeso, simbolo della pluralità di tradizioni e costumi regionali italiani, contribuendo a definire l'identità nazionale comune, una sorta di mosaico le cui differenti tessere mostrano immagini unitarie.
Il Padiglione Italia non è stato solo la vetrina di concetti avanzati per una città ecosostenibile, ma momento di confronto con i più noti architetti e urbanisti, italiani e cinesi, che hanno illustrato le proprie idee innovative in tre incontri, dedicati a Better Life, Better City e Better Home, momenti di discussione che hanno ravvivato i già esistenti forti rapporti di cooperazione tra architetti italiani, istituzioni e privati cinesi, a testimonianza di come sia vivace il dialogo tra i due Paesi e quanto l'Italia, con le sue esperienze, stia già intervenendo nella conformazione urbanistica di molte città della Repubblica Popolare Cinese.

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